Sri Lanka: NEXT chiude la sua unica fabbrica tessile organizzata sindacalmente- tramite WhatsApp
![]() | In partenariato con Free Trade Zones e General Services Employees Union.. |
Il 19 maggio 2025, solo pochi giorni dopo aver annunciato un utile di oltre 1 miliardo di sterline e approvato i dividendi per gli azionisti, NEXT ha chiuso il suo unico stabilimento organizzato sindacalmente in Sri Lanka licenziando 1.416 lavoratori tramite WhatsApp. Lo stabilimento di Katunayake era l'unica fabbrica di abbigliamento del Paese con un contratto collettivo di lavoro, una vittoria storica per i lavoratori di Free Trade Zones e General Services Employees Union (FTZ & GSEU). NEXT ha violato il contratto collettivo di lavoro perché non ha consultato l'FTZ & GSEU e non ha ottenuto l'approvazione del Ministero del Lavoro dello Sri Lanka, bensi ha invece ingannato i lavoratori facendo loro firmare lettere di “dimissioni” con la minaccia di perdere il diritto al risarcimento. NEXT ha giustificato le sue azioni sostenendo che i lavoratori organizzati sindacalmente fossero “troppo costosi” dopo aver ottenuto un aumento salariale inferiore a 10 sterline al mese, e nonostante avesse registrato profitti record e approvato bonus multimilionari per i dirigenti. NEXT deve revocare la chiusura, reintegrare tutti i lavoratori alle condizioni vigenti e onorare i propri impegni in materia di riconoscimento sindacale e contrattazione collettiva.


